«Le biblioteche e gli archivi nostri riboccano di documenti, o ignoti affatto, o intraveduti appena; la lezione della massima parte dei nostri testi è da assoggettare a nuovo e accurato esame; le relazioni delle nostre lettere con quelle delle altre nazioni d'Europa [...] sono, come s'esce dal medioevo, a mala pena avvertite; infiniti punti di storia biografica, di storia della lingua, di bibliografia, sono da discutere e da chiarire».
Anche se le parole che campeggiavano nel Programma del «Giornale storico della letteratura italiana» I (1883) possono essere qua e là attenuate, precisate, integrate, tuttavia esse, nella sostanza, mantengono intatto il loro valore di proposta di lavoro: proposta altissima e di straordinario impegno che può essere diversamente declinata, diverse essendo le forze e, insieme, gli interessi di chi guarda alla cultura e letteratura italiana ed europea.
StEFI ha scelto la strada dell'erudizione e della filologia intese non come due cammini giustapposti, bensì come momenti di un unico, complesso percorso storico, momenti che, per quanto distinti, continuamente dialogano e interagiscono, vuoi quando si presta attenzione alla ricostruzione della biografia dell'autore, edificata su solide basi documentarie ottenute dalla ricerca d'archivio; vuoi quando si segue passo passo la tradizione di un testo, analizzata anche nelle sue implicazioni culturali (le prerogative materiali dei testimoni, i modi in cui il testo è stato letto e reimpiegato); vuoi infine quando ci si impegna nel lavoro ecdotico con l'indispensabile attenzione a tutti gli aspetti formali del testo. Tutto ciò per instaurare un dialogo con l'autore, il suo testo e i suoi lettori che aiuti a capire le eventuali istanze del passato e le urgenze del presente.
StEFI si muoverà dunque nella duplice prospettiva metodologica della storia della tradizione e della critica del testo: da un lato attraverso l'accertamento del dato materiale, il recupero della scheda biografica, la ricostruzione dell'ambiente storico-culturale nel quale ne è maturata l'elaborazione; dall'altro attraverso una rigorosa applicazione del metodo lachmanniano, condotta facendo sempre interagire il processo ecdotico con gli elementi guadagnati dalla ricerca erudita. Queste due colonne portanti saranno rinsaldate da approcci che tengano conto del dato retorico, metrico, stilistico, sempre e comunque solidamente documentato, consentendo una piena valorizzazione dell'opera in tutti i suoi aspetti.
Oggetto prioritario di interesse saranno lo studio e l'edizione dei testi in volgare, latino e greco della tradizione letteraria italiana ed europea, nonché lo studio e l'edizione delle testimonianze documentarie e d'archivio. L'arco cronologico di StEFI privilegerà le opere dei classici della tradizione letteraria italiana, con particolare riguardo per le età dell'Umanesimo e del Rinascimento; tuttavia la sua prospettiva metodologica richiederà necessariamente di estendersi ai testi di epoca medioevale da un lato e allo studio delle «carte mescolate» dall'altro: StEFI intende perciò aprire un ampio fronte sulle opere di epoca moderna e contemporanea, con particolare riguardo alle procedure redazionali che pertengono alla filologia d'autore.
Gli articoli editi su StEFI, redatti in italiano e nelle principali lingue straniere di cultura, saranno affidati a due rubriche: la prima, intitolata Contributi, ospiterà prolegomena o lavori preparatori all'edizione dei testi, saggi di edizioni o edizioni integrali, edizioni di documenti d'archivio corredate da introduzione e commento che consentano di esaminare più da vicino il terreno da cui ha tratto alimento la nostra tradizione letteraria. La rubrica potrà ospitare anche saggi e ricostruzioni di carattere più generale, purché sorretti da una struttura saldamente ancorata al supporto documentario ed erudito. La seconda rubrica, intitolata Problemi e discussioni, non sempre necessariamente presente in tutti i numeri, sarà aperta ad ampie recensioni in forma di articolo, a messe a punto, a consuntivi che abbiano per oggetto pubblicazioni recenti di ambito filologico, nonché dibattiti e riflessioni relativi alla storia della disciplina e alla critica del testo.